lunedì 23 maggio 2016

Overwatch: un pensiero sul corto "Eroismo"


Passare da "Draghi" a "Eroismo" non è facile. Da una parte abbiamo forse il miglior esempio di corto animato di Overwatch proposto sino ad ora, dall'altra, forse il peggiore. Questo ragionamento, badate bene, si basa esclusivamente sui contenuti proposti dai quattro filmati proposti sino ad ora da Blizzard.
Ma questo perché, a prescindere dal contesto, Draghi è il più completo, sia artisticamente (con cambi di stile e di narrazione azzeccamitissi), tempistiche e schemi narrativi. Ma da questo punto di vista, anche Alive e Recall non sfigurano, seppur in maniera "meno completa". Eroismo, al contrario non mi ha trasmesso nulla. E non parlo di emozioni sia chiaro (è un video molto adrenalinico e dalla musica coinvolgente dopo tutto) ma di quello che questi corti dovrebbero trasmettermi: un contesto, sia generale ma sopratutto specifico del personaggio al centro della vicenda.

Soldato 76 (personaggio che io non amo particolarmente ma forte dal punto di vista della narrazione, vista la sua centralità all'interno di Overwatch) è, in questo caso, estremamente fuori luogo (estremamente, ma non totalmente).

Se infatti ci viene sottolineato ancora una volta il suo essere un vigilante dalla mano pesante ma con dei sani principi, non ci viene proposto nient'altro. In Recall ci è stato mostrata l'inesauribile fiducia nel futuro di Winston, il suo passato, l'origine del suo nome e l'evento scatenante che lo ha convinto a richiamare in azione gli agenti di Overwatch; Tracer e Widowmaker si trovano al centro di un'evento fatidico nell'universo del mondo di gioco (successivo però alla caduta dell'organizzazione a tutela della pace tra Omnic e Umani); in Draghi abbiamo di tutto: Azione, accenni al passato, piani narrativi e stilistici differenti e tempi ineccepibili. Qui invece c'è veramente poco. In sostanza questo corto poteva avere un qualsiasi setting è non sarebbe cambiato nulla, o meglio, la bambina non sarebbe stata ispanica probabilmente e non avremmo avuto la mitragliatrice che salta fuori dalle piñate. Non c'è un motivo effettivo per cui lui si trovi in Messico (se non picchiare gente random), non c'è nulla che venga contestualizzato più di un "È Soldier 76, fa il vigilante, picchia i cattivi", e questo avrebbe anche senso... Se i cattivi avessero un senso. E invece no, sono degli anonimi delinquentelli che vengono pestati a sangue.

Ma perché la cosa mi fa infervorare tanto? Come ho scritto tra aprentesi, il potenziale narrativo di Soldier è fra i più grandi del roster (e se vi andate a leggere la biografia del personaggio o recupererete la grafic novel di prossima uscita capirete che intendo) ma qui viene sfruttato malissimo e con pressapochismo.
Insomma una mezza delusione.





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